I 5 trend eCommerce 2023 per il tuo negozio online | Next Adv

I 5 trend eCommerce 2023 per il tuo negozio online

Per avere successo online bisogna saper cogliere mille opportunità, scontrarsi con una concorrenza sempre più agguerrita e prevedere i cambiamenti tecnologici e sociali. I 5 nuovi trend eCommerce per il 2023 che abbiamo analizzato per te sapranno essere uno spunto per fare la differenza. Alla fine dell’articolo trovi un trend bonus che potrà regalarti nuove ispirazioni.

Di Simone Ciferri

5 Apr - 12 min lettura

Cambia il web, cambia la tecnologia e cambiano anche i consumatori. Per avere successo, il tuo business online deve tener conto di questi cambiamenti prima che sia troppo tardi. Se da un lato la pandemia ha vertiginosamente aumentato le opportunità di espandersi online, dall’altro ha anche incrementato la concorrenza all’interno di un settore che, almeno in Italia, era ancora appannaggio di pochi.

È per questo motivo che oggi ti presentiamo 5 nuovi trend eCommerce per il 2023 che abbiamo analizzato per te, da tenere sottocchio e introdurre all’interno della tua strategia di commercio digitale.

Già, perché online chi si ferma è perduto. Nell’ultimo anno, infatti, il settore ha visto un boom di fatturato e un prevedibile aumento di negozi digitali pronti a tutto per sbaragliare la concorrenza.

D’altronde, dall’ultimo report dell’ Osservatorio eCommerce B2C Netcomm della School Of Management del Politecnico di Milano si evince che in Italia le vendite online hanno superato i 45 miliardi di euro.

Come fare per avere successo in un settore sempre più competitivo ma così tanto redditizio? 

Seguire i nuovi (e spesso ancora latenti) trend eCommerce 2023 che ti proponiamo oggi potrebbe aiutarti a trarre nuovi stimoli. 

Ma affidarti a chi lavora con gli eCommerce ogni giorno può fare davvero la differenza.

Scopri di più.

 

 

TREND ECOMMERCE

 

1. L’intelligenza artificiale

 

Di intelligenza artificiale ne abbiamo parlato a lungo negli ultimi mesi. L’avvento di ChatGPT e il suo diretto rivale Bard hanno cambiato le regole del gioco online. Il metodo con cui ricerchiamo informazioni sul web prenderà strade più o meno inaspettate e i software sono capaci di mettere in pancia una quantità straordinaria di dati da elaborare e rielaborare a una velocità impressionante, in base alle nostre richieste.

In questo panorama di rivoluzione digitale, sfruttare a proprio vantaggio il cambiamento non può che essere il primo grande step di ogni strategia di rilancio e ammodernamento dei brand.

L’intelligenza artificiale generativa è una tecnologia dirompente che porterà la relazione fra brand e clienti a un nuovo livello. Per fare un esempio, l’AI aiuterà gli eCommerce a sviluppare un nuovo approccio all’assistenza clienti più personalizzato e sempre disponibile. Con l’evoluzione di queste nuove tecnologie, infatti, il linguaggio delle AI è diventato sempre più simile a quello degli esseri umani, rendendo l’impiego di questi software ancora più appetibile per gli imprenditori digitali. 

Immagina un assistente alle vendite perfettamente istruito, disponibile h24 e 7 giorni su 7, a completa disposizione delle richieste dei tuoi potenziali clienti. Immagina, adesso, che il tuo personal shopper digitale sia così professionale da riuscire addirittura a condurli all’acquisto, con rapidità e professionalità.

Come se non bastasse, la capacità delle intelligenze artificiali di elaborare enormi quantità di dati sarà decisiva quando arriva il momento di prendere decisioni strategiche, anche grazie alle sue analisi predittive.

 

 

TREND ECOMMERCE

 

2. I prezzi dinamici

 

L’impiego delle intelligenze artificiali all’interno dei negozi elettronici ci conduce direttamente al secondo trend eCommerce: i prezzi dinamici. 

Con l’inflazione abbiamo compreso che i prezzi sono meri valori nominali e possono cambiare nel tempo. Tener conto di queste fluttuazioni significa poter ottimizzare in tempo reale le tariffe della tua offerta in base all’aumento generale dei prezzi. 

Ma non è tutto, perché i prezzi di beni e servizi possono variare in base ai cambiamenti nella domanda, all’offerta dei concorrenti oppure al costo delle materie prime. In quest’ottica entra in gioco il fenomeno dei prezzi dinamici o della tariffazione dinamica, vale a dire la capacità di un eCommerce di modificare i prezzi in tempo reale in base ad alcuni parametri prestabiliti. 

Le intelligenze artificiali, come dicevamo, possono svolgere un ruolo di prim’ordine anche in questo caso, perché sono in grado di modificare il prezzo di prodotti e servizi a seconda del comportamento dei clienti e alla loro propensione all’acquisto, alla data e all’ora in cui visitano un determinato sito web o alla loro località di provenienza. La possibilità di fare efficacemente price discrimination è praticamente illimitata e si traduce, naturalmente, in margini più alti, a prescindere dall’inflazione.


 

 

TREND ECOMMERCE

 

3. La fine dei resi gratuiti

 

Oltre alla necessità di riadattare i loro prezzi, l’inflazione sta anche portando le aziende a discutere sulla questione dei resi, sempre più insostenibili dal punto di vista economico. 

Ciò accade per via dei costi di ritiro totalmente a carico degli esercenti, ma non solo. Spesso, infatti, la merce resa non può più essere venduta oppure il costo del suo reinserimento nel mercato è superiore al valore del prodotto stesso, generando grosse perdite economiche. Si tratta di una tendenza, quella del reso indiscriminato, che sta lentamente diventando parte integrante dell’esperienza d’acquisto.

1 prodotto su 5 viene reso, ma il numero sale vertiginosamente se guardiamo ai soli articoli d’abbigliamento, di cui torna indietro più della metà della merce venduta online: sono alcuni dati raccolti in “Guida ai resi nel mondo dell’eCommerce” di YOCABÈ, report pubblicato la scorsa settimana che evidenzia come anche nel nostro paese questa tendenza sta rapidamente prendendo piede, sebbene siamo ancora lontani da Svizzera e Germania, dove i resi moda superano il 40%. In Italia, però, il costo per reso a carico del venditore può arrivare fino a € 30. Il valore complessivo dei resi europei ammonta a 126 miliardi di dollari e, considerando che ogni anno i resi aumentano del 63%, queste cifre dovrebbero farci riflettere.(fonte: Adnkronos)

Durante il corso del 2023, gli eCommerce dovranno dunque trovare nuove soluzioni a un problema che rischia di erodere profitti già nel breve periodo. Molte aziende stanno iniziando a modificare sensibilmente le loro politiche di reso con diverse strategie più o meno valide. In effetti, eliminare definitivamente il reso gratuito può non essere sempre così semplice, perché l’80% degli acquirenti digitali afferma che smetterà di acquistare online nel caso in cui tutti i costi extra venissero addebitati ai consumatori (fonte: LSA)

Ogni business, dunque, dovrà trovare il giusto escamotage, in linea con la propria audience. Fissare un piccolo costo al reso oppure indicare dei punti di ritiro della merce potrebbero essere due soluzioni per disincentivare l’acquisto compulsivo e sconsiderato che fa male ai bilanci delle aziende e danneggia l’ambiente.

 

 

TREND ECOMMERCE

 

4. Ascoltare i nativi digitali

 

Ripartiamo dalla questione del reso. Concedere la possibilità di restituire gratuitamente la merce appena acquistata rappresenta un problema per l’ambiente. D’altronde, furgoni che vanno e vengono per consegnare, ritirare e riportare al magazzino merce che con ogni probabilità finirà in discarica non costituisce semplicemente un danno economico, ma è anche una faccenda etica che i brand devono affrontare. 

Le nuove generazioni, però, non hanno alcuna intenzione di alimentare questo modello. O meglio, una parte di loro si sta discostando dall’approccio ultra consumistico che premia la quantità sulla qualità, che strizza l’occhio agli istinti primordiali su cui fa leva il neuromarketing più aggressivo. Dei loro bisogni, sogni e modi di percepire il web ne abbiamo già parlato qui, in un articolo che racconta un fenomeno che si sta prendendo gioco delle virtù più pure della Gen Z. 

Saper cogliere i loro ideali e applicarli con lealtà e concretezza alle strategie di vendita è però essenziale per avere successo in questa nuova era. 

L’influencer marketing (quello onesto) sarà sempre più prominente nel prossimo futuro per ingaggiare i nativi digitali e comunicare i valori dell’azienda, utilizzando il giusto linguaggio, le leve più corrette e i loro canali di comunicazione preferiti. 

A tal proposito, l’ascolto delle conversazioni sui suddetti canali diventerà fondamentale, soprattutto a causa dell’eliminazione dei cookie di terze parti su Google Chrome prevista per il 2024. 

Ma quali sono questi canali? Sicuramente i social network (TikTok in primis), ma anche blog e forum in giro per il web. Insomma, un vero e proprio lavoro di ricerca in cui visioni, necessità e desideri dei potenziali clienti sono fonte di vero e proprio studio. Si chiama social listening ed è arrivato il momento di metterlo in atto.

 

 

TREND ECOMMERCE

 

5. L’headless commerce

 

Le piattaforme digitali sono vere e proprie vetrine. Quando la merce esposta è di loro interesse, i potenziali clienti possono scegliere se entrare nel negozio oppure continuare a navigare nell’enorme centro commerciale digitale oltre lo schermo dello smartphone. E se, invece, ci fosse un modo per aggiungere una cassa automatica direttamente in vetrina per poter acquistare direttamente i prodotti in esposizione con un click? 

Non è il futuro, ma una strategia di vendita che sta già riscuotendo successo. 

Si tratta dell’headless commerce, vale a dire la pratica di separare il back-end di un eCommerce (la parte in cui vi è il database dei prodotti) dal suo front-end (la parte visibile agli e-consumer). In questo modo l’esperienza utente diventa più fluida e personalizzata, ma non solo. Le aziende, infatti, potranno essere molto più agili e le strategie di marketing decisamente più flessibili, perché l’acquisto può essere effettuato tramite qualsiasi tipo di canale di comunicazione.

Con l’headless commerce tutti i canali di vendita sono collegati al magazzino e i cataloghi dell’eCommerce si aggiornano automaticamente. Utile, no?

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Il nostro dipartimento di marketing ne supporterà costantemente le vendite con una strategia ad hoc ad alte performance. Scopri di più.

 

 

TREND ECOMMERCE

 

Extra: l’omnicanalità e il phygital

 

Sai che il 98% degli utenti che ha avuto la possibilità di fare un’esperienza omnicanale è rimasto soddisfatto? Eppure, in Italia, solo il 6% delle aziende ha implementato questa strategia in modo concreto. Sono dati emersi dalla sesta edizione dell’Osservatorio Omnichannel Customer Experience, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano (fonte: Corcom)

Ma di cosa si tratta? 

Per “strategia omnicanale” si intende l’utilizzo di tutti i canali di comunicazione disponibili per interagire con i clienti per fornire un’esperienza senza soluzione di continuità.

L’obiettivo è quello di rendere il brand coerente in tutti i canali utilizzati, creando una sincronia tra la percezione del marchio da parte del consumatore e il messaggio trasmesso attraverso i vari canali di comunicazione utilizzati. In sostanza, questa strategia mira a creare una visione unificata del brand, indipendentemente dal canale utilizzato per interagire con i clienti.

Chi ha già uno o più punti vendita fisici può declinare la strategia omnicanale in modo efficace attraverso il phygital. Fondere in modo strategico ed equilibrato la parte fisica di un brand con quella digitale rappresenterà la nuova grande frontiera del commercio (digitale e non) prima di quanto possiamo immaginare.

In questo articolo ne abbiamo parlato in modo approfondito con 3 recenti casi di successo che hanno fatto scuola. Buona lettura!