Let’s get Phygital: 3 esempi vincenti per il tuo business
Cosa significa sviluppare una strategia phygital? Te lo spieghiamo noi, attraverso un viaggio fra 3 diversi brand che hanno saputo consolidare il loro successo o crearlo da zero, grazie ad un’astuta integrazione fra il mondo fisico e quello digitale.
Ci sono crasi che fanno giri immensi e poi ritornano. È il caso della parola “phygital”, che solo poco prima della pandemia poteva suonare all’orecchio come un incantesimo di Harry Potter, un Pokémon di ultima generazione, una canzone di Olivia Newton-John.
Poi è arrivato il covid, e abbiamo imparato a guardare le cose da nuovi punti di vista. D’altronde, è stata proprio la crisi pandemica il vero banco di prova per le aziende realmente ambiziose, quelle consapevoli che crescita e costante innovazione vanno di pari passo. Due lati della stessa medaglia, perché uniti da un legame tanto necessario quanto strategico.
Ne siamo sicuri: non vi è crescita senza innovazione. Non è solo una nostra convinzione, ma un dato di fatto che abbiamo potuto riscontrare in modo quasi impercettibile e diluito nel tempo durante gli ultimi decenni, e prepotente nel corso degli ultimi anni.
Se ancora non ne sei convinto, abbiamo 3 casi studio che sapranno convincerti. L’ultima è una storia tutta italiana che – ne siamo certi – saprà stupirti. Let’s get Phygital!
Cosa significa Phygital?
Come forse hai già intuito, phygital è l’unione di due parole inglesi: physical e digital. Si tratta di un approccio di business capace di far convergere il mondo fisico e quello digitale in modo equilibrato, sostenibile e strategico.
Lo scopo? Creare un marketing mix resiliente, capace di generare flussi di cassa da canali differenziati e sempre più differenziabili. Forse è proprio il termine “resilienza” che meglio è in grado di spiegare la necessità, ancor più dell’opportunità, di sviluppare una strategia phygital. Subito.
Il mondo cambia rapidamente. Ma è quando i cambiamenti ci travolgono all’improvviso che dobbiamo farci trovare pronti. Appare quindi di vitale importanza restare sempre al passo con i tempi e con i trend, al fine di anticiparli e cavalcare le onde dell’innovazione.
A pensarci bene, infatti, la pandemia non ha solo cambiato momentaneamente le abitudini dei consumatori, ma ha inciso profondamente sul loro approccio all’acquisto relativamente alla stragrande maggioranza di beni e servizi. Insomma, il cambiamento è arrivato per restare. E non possiamo fare altro che accoglierlo al meglio delle nostre possibilità.
Le 2 strategie vincenti di Sephora
Impossibile non conoscere Sephora. Con una rete di punti vendita magistralmente collocati in ogni angolo d’Italia, Sephora è diventato negli anni un vero e proprio leader di mercato nel campo dei cosmetici e prodotti di bellezza. Eppure la pandemia ha colpito la multinazionale come un fulmine a ciel sereno, perché le norme igienico-sanitarie hanno inevitabilmente messo in crisi un modello di business che tanto faceva affidamento sull’esperienza tangibile all’interno dei punti vendita.
Come fare, dunque, per mantenere la possibilità di provare il make-up in totale sicurezza? Naturalmente con le nuove tecnologie. Sephora ha lanciato Virtual Artist, una funzionalità all’interno dell’app ufficiale che, grazie alla realtà aumentata, consente di provare sul proprio viso trucchi e cosmetici del brand, senza alcun contatto con la pelle. In questo modo si tutela sia consumatore sia l’azienda, offrendo un servizio esclusivo ed intrigante, capace di stuzzicare l’interesse di tutti, anche dei più scettici.
Anche l’approccio all’e-commerce di Sephora va oltre le convenzioni a cui siamo abituati. In effetti, chi ha detto che esiste solo un’unica forma giusta per vendere online? Grazie alla funzione Click & Collect, è possibile acquistare i prodotti d’interesse online per poi ritirarli dopo sole 2 ore all’interno del punto vendita più vicino a casa tua, evitando le lunghe file alle casse pur mantenendo centrale l’importanza del punto vendita.
Gucci e il personal shopping
Come ti abbiamo già raccontato, ci sono punti vendita che costituiscono il primo ed insostituibile asset di alcune società. Lo è per Sephora, che ha saputo integrare una strategia omnichannel per aumentare a dismisura i guadagni e fronteggiare in modo astuto la pandemia. E lo è altrettanto per Gucci.
In questo caso, i punti vendita sono veri e propri luna park del luxury, in cui ogni elemento è accuratamente scelto e studiato con finalità ben precise. Qui il personale è altamente specializzato nella vendita e nella comunicazione con il cliente e nulla è mai lasciato al caso. L’e-commerce, come puoi immaginare, potrebbe rappresentare una spessa barriera fra ciò che Gucci è e ciò che potrebbe comunicare dal vivo. La nuova funzione Gucci Live si pone come obiettivo proprio quello di abbattere tale barriera.
Un nuovo modo di fare e-commerce, quello di Gucci, in cui il consumatore può interagire con i commessi attraverso tanto semplici quanto geniali videochiamate. Una vera e propria esperienza di personal shopping, in cui l’utente può chiedere consigli e delucidazioni. Ma anche osservare il punto vendita, senza bisogno di essere lì fisicamente.
Il tutto senza perdere neppure un soffio di quella magia eterea che, fino a poco fa, era possibile respirare solo all’interno degli store.
Birrificio Alveria, quando non tutto il male vien per nuocere
“Esiste anche solo una cosa positiva che il covid ha portato con sé?”
Spesso sentiamo rivolgerci questa domanda, ancor più spesso siamo noi a rivolgerla ai nostri interlocutori. Un po’ perché siamo (per indole e deformazione professionale) degli inguaribili sognatori, un po’ perché riteniamo sia importante riuscir a guardare sempre e solo il lato positivo di ogni avvenimento. E, una volta individuato, metterlo sotto i riflettori, elevarlo all’ennesima potenza, renderlo protagonista indiscusso, la parte per il tutto.
Forse la pensano come noi anche i ragazzi del Birrificio Alveria, azienda che ha saputo reinventarsi e spiccare il volo durante il covid. Stiamo parlando di una piccola realtà della Sicilia, precisamente siracusana, specializzata nella produzione e nella vendita locale di birra artigianale.
Tutt’a un tratto è scoppiata la pandemia di covid-19, e con essa la necessità di restare a casa, spesso in isolamento. Ecco che, con la disinvoltura di chi sembra fare questo da tutta la vita, Birrificio Alveria pubblica un post su Instagram con queste parole:
#bevicaparbio a casa tua: perché restare a casa è giusto 🏡, restare senza birra 🍻 no!
Nessun sito internet, solo una serie di semplici indicazioni per acquistare la birra tramite Whatsapp o e-mail. A Siracusa, certo, ma già che c’erano, anche in tutta Italia.
Una transizione al digitale semplice, quasi ridotta all’osso, eppure così efficiente in termini di business. Una volta testato il modello, il birrificio ha potuto implementare finalmente un e-commerce performante, capace di accogliere un numero sempre maggiore di consumatori ed automatizzare tutti i processi di vendita e distribuzione.