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2044*

WeAreNext 04/2024

Di Francesco Marzola

30 Apr - 3 min lettura

Anche Aprile, é passato.
E con lui, un quarto di questo 2024.

 

Piccolo bilancio: l’argomento che più ha riempito le nostre conversazioni ha riguardato, senza dubbio, l’intelligenza artificiale.

 

Ruberà o no i nostri lavori?
Prenderà possesso delle stanze del potere??
Sterminerà la nostra specie???

 

Lo abbiamo chiesto a lei. Direttamente.
Parlaci del futuro, come saremo tra vent’anni?

 

Senza batter ciglio, ce l’ha descritto dettagliatamente.

Aprile 2044.
Tutto, completamente diverso da oggi.
Da ciò che siamo abituati a vivere.

 

Il mondo sarà un luogo in cui le persone saranno distribuite tutte in alcuni luoghi. E completamente vuoto in altri.

 

Allo stesso modo, in questi gruppi ci saranno pochissime persone che avranno moltissimo, tantissime che non avranno nulla. O quasi.

 

Le risorse scarseggeranno ma nessuno sembrerà realmente preoccupato.

 

Tutto quello che si può comprare, sarà avvolto in un pack di carta semi-riciclabile (che contiene un 25% di plastica non riciclabile).

 

Ed il clima sarà completamente impazzito.

 

Domenica farà caldissimo: tanto che la gente uscirà in pantaloncini.
Lunedì pioverà tutto il giorno e le temperature scenderanno drasticamente.
Clima invernale fino a giovedì.

 

Venerdì grandine gigante (carrozzieri che sfilano festanti, in centro città).

 

Sabato soleggiatissimo.
Tutti a pranzo fuori, code interminabili sulla Roma-Fiumicino.
Lunedì, di nuovo freddo.
Il cambio stagione non lo fa più nessuno.

 

A parte i giovanissimi, anche del cambiamento climatico non importa nulla a nessuno. Per carità, se ne continua a parlare tantissimo.

 

In tv ci saranno sempre le stesse cose.
Tanto che gli schiaffoni di Cannavacciuolo sono una delle cose che fa più ridere in assoluto.

 

 

Anche negli stadi: la solita violenza.
Sono più di 20 anni che la colpa è sempre di quegli stessi pochi facinorosi.

 

A proposito di violenza, i telegiornali non si potranno più ascoltare.
Mentana parlerà così veloce che sembrerà un rapper.
I testi rap saranno pieni di versi di dissing contro giornalisti che non lavorano a La7.

 

E poi, finalmente, aprile finirà.

E sarà maggio: tutti al prato a mangiare le fave.

 

In sintesi, niente sarà poi così diverso rispetto ad oggi.
E non saremo noi intelligenze artificiali né a rubarvi il lavoro, né a sterminarvi.

 

Fate già abbastanza da soli.

 

 

Per fortuna domani è maggio.
Primo maggio. Prato e fave.

 

 

Al futuro ci lavoriamo un altro giorno.

 

*Se soffri di favismo non rileggere questa email.