Siamo arrivati a un punto curioso. | Next Adv

Siamo arrivati a un punto curioso.

WeAreNext 04/2025

Di Simone Ciferri

8 Mag - 2 min lettura

La creatività non richiede più fatica, né attesa.

Non devi nemmeno pensarla davvero.

 

Ti basta immaginarla vagamente e affidarti a un prompt.

Il risultato sarà verosimilmente bello, verosimilmente credibile.

 

In questi mesi, però, abbiamo assistito a un fenomeno ancora più interessante: contenuti generati in massa, condivisi ovunque, più veloci della verifica, più belli della verità.

 

Persino le notizie sembrano scritte prima che accadano, e ogni immagine, ogni parola, può sembrare parte di una narrazione preconfezionata, anche quando non lo è.

 

Chi lavora con la creatività, la tecnologia, i contenuti, questo lo sa bene.

Eppure anche noi abbiamo iniziato a dubitare persino di ciò che vediamo con i nostri occhi. Non perché siamo ingenui, ma perché oggi tutto può sembrare reale.

 

E se tutto può sembrare reale, allora tutto è sospettabile.

L’Intelligenza Artificiale può creare qualsiasi cosa, ma può anche svuotare tutto.

 

Non nel senso apocalittico, ma in quello più sottile e insidioso: può dare forma perfetta a qualcosa che non ha nessuna profondità. O peggio, può diventare un alibi per non credere più a niente.

 

E allora ci siamo fermati a riflettere.

 

Se tutto è generabile, se ogni idea è immediatamente rappresentabile, che valore ha ancora la forma?

 

Non è più il tempo della bella idea.

Non basta un design che “spacca”.

Non serve un’interfaccia solo “cool”.

 

Il valore sta nella scelta, sta nel perché, nella direzione che diamo a ciò che creiamo e nel coraggio di decidere cosa merita davvero di essere detto, progettato, condiviso.

 

Perché oggi la bellezza si ottiene in un click.

 

Ma la verità richiede metodo, attenzione, responsabilità.

 

E così, mentre la tecnologia accelera, noi dovremmo fermarci un attimo a pensare dove vogliamo andare.