Ravioloni e selvaggina. | Next Adv

Ravioloni e selvaggina.

WeAreNext 05/2024

Di Francesco Marzola

31 Mag - 3 min lettura

 

Oggi è l’ultimo di maggio: che mese maggio!

 

Con tutto il rispetto per gli altri mesi dell’anno, maggio è il mese più riconoscibile. Eh già. Perché a maggio ci sono le comunioni. E a tutti tocca una comunione. A maggio.

 

La figlia del tuo capo, il cugina di tua zia, la terza nipote della seconda figlia della signora di sopra, che s’è separata e da qualche mese sta appoggiata nel tuo condominio.

 

Alle comunioni di maggio non si scappa.

 

Rappresentazioni fedeli dell’umanità, nella sua interezza.

E intendo dire, tutti tutti.

 

 

Quelli che restano fuori dalla chiesa. Per scelta.

 

Che è come essere invitato ad una festa di compleanno e restare tutta la sera, sul pianerottolo fuori dalla porta.

 

 

Quelli che fumano. Che poi sono un sottoinsieme molto numeroso di quelli che restano fuori. Per scelta.

 

La cosa strana non è che fumano. Ma che fumano insieme. Tutti insieme. Come se avessero paura che il loro interlocutore ne potesse fumarne una in più di loro.

 

 

Quelli stravaganti. A tutti i costi. Che a loro volta si suddividono in:

stravaganti di tipo a) che scelgono dettagli dai colori vivaci e sgargianti;

stravaganti di tipo b) che si vestono interamente con colori vivaci e sgargianti;

stravaganti di tipo c) che mischiano a casaccio colori vivaci e sgargianti (i più numerosi).

 

Quelli che non sanno proprio vestirsi.

Ma questi li trovi ovunque ormai, non serve una comunione.

 

Quelli che piangono. Così de botto.

Che il nipote oggi fa la comunione e piangono.

Dall’inizio alla fine. Tutto il giorno. In chiesa. Al ristorante.

Ad libitum.

 

 

La magia delle comunioni sta nel fatto che tutti questi individui, così diversi tra loro, tra un paio d’ore si ritroveranno tutti intorno a una grande tavolata.

 

In uno dei tanti agriturismi subito fuori città, con gli occhi persi ed un solo unico bisogno vitale: scofanarsi di ravioloni e selvaggina.

 

Perché una comunione è pur sempre una festa, e quando si tratta di festeggiare, torniamo tutti uguali.

 

Anche quando si tratta di mangiare, torniamo tutti uguali.

 

Vestiti più o meno male, siamo comunque tutti uguali.

 

 

 

Fatti per stare insieme*.

Semplicemente.

 

 

In comunione con gli altri.

 

 

*Che da soli, siamo molto peggio.

 

______

N.B. Tutto il cibo avanzato dalla tavolata in foto NON è stato donato a enti benefici (tipo come fanno a Masterchef) perché le immagini presenti nella prima parte di WeAreNext sono generate con l’intelligenza artificiale.