Cos’è l’MVP (Minimum Viable Product)
L’MVP consiste nella versione iniziale del prodotto: quest’ultimo viene sviluppato con i minori costi possibili e con le caratteristiche sufficienti ad essere testato velocemente dai primi utilizzatori.
Un MVP per essere tale deve, dunque, possedere queste caratteristiche:
velocità di realizzazione, se questa fase è troppo lunga, c’è il rischio di disperdere risorse di tempo essenziali alla realizzazione concreta del prodotto;
adeguata spesa economica, se il costo per la creazione dell’MVP è troppo alto, si rischia di disperdere budget necessario alla creazione del progetto stesso;
È difficile pensare di avviare una Start Up senza aver validato l’idea! Si rischierebbe di buttare tempo e denaro per un progetto senza futuro. È essenziale allora testare e raccogliere i feedback così da essere sicuri che il prodotto realizzato sia rilevante per il target a cui ci si intende rivolgere.
Non sapendo se l’idea di business è davvero valida, curare ogni dettaglio e inserire funzionalità accessorie potrebbe risultare non solo inutile, ma addirittura dannoso!
MVP vs Versione definitiva
Non smetteremo mai di dirlo ai nostri clienti: testiamo il prodotto così da lanciarlo sul mercato al massimo delle sue possibilità di successo.
L’MVP, infatti, è fondamentale per comprendere meglio il target di riferimento: si può capire come questo interagisce con il prodotto, cosa ne pensa, se lo trova utile, se lo acquisterebbe e anche quanto sarebbe disposto a pagarlo! L’MVP darà l’idea della versione finale ma allo stesso momento fornirà ampio spazio alle modifiche e ai miglioramenti.
In base ai dati raccolti, infatti, si potrà validare l’idea: minimo sforzo, massima resa.
7 tipologie di MVP
Prima di fare qualsiasi tipo di MVP bisogna avere molto chiaro il perché lo si sta facendo e come misurare poi il suo successo. Altrimenti, sarà impossibile capire come sta procedendo l’idea di business.
Negli ultimi anni abbiamo realizzato diversi tipi di MVP proprio perché ogni progetto richiede di validare delle ipotesi, ed ogni ipotesi può essere meglio testata con modalità differenti in base alle circostanze.
Ci sono vari modelli di Minimum Viable Product in grado di testare l’idea alla propria nicchia di riferimento, eccone alcuni:
1. Il video MVP
Consiste nella realizzazione di un video che dia l’idea di come funziona il prodotto senza doverlo creare realmente. Ciò da la possibilità all’utente di valutarne le funzionalità, capire se gli potrebbe interessare e se gli suscita qualcosa. Il tutto con il minimo sforzo.
Una società che ha utilizzato il video MVP è Dropbox, che oltre alla piattaforma intendeva testare la customer experience, ritenuta da loro superiore rispetto a quella dei competitors. Validare l’ipotesi con un prodotto concreto avrebbe richiesto ingenti risorse di tempo e denaro, perciò la scelta (rivelatasi vincente) è stata quella di un video esplicativo.
2. Il concierge MVP
Il concierge MVP intende simulare un servizio automatico e scalabile quando in realtà è manuale e riferito a un solo luogo o soggetto. In questo modo si possono raccogliere feedback riguardo all’automaticità dei processi stessi.
Questa tipologia, senza neanche la necessità di costruire un prodotto, implica che la Start Up aiuti manualmente gli utenti a raggiungere i loro obiettivi, così da verificare se hanno o meno bisogno di ciò che si offre.
È particolarmente utile quando il target di riferimento è ristretto e se non si è in grado di realizzare fisicamente alcune funzionalità che il prodotto suppone di fare in automatico.
Ad esempio, l’azienda Wealthfront ha creato e distribuito manualmente piani di investimento, prima di diventare un servizio di investimento automatizzato.
3. Il mago di OZ
Questo MVP consiste essenzialmente nell’inserire una “facciata” che dia ai potenziali clienti l’impressione di un vero e proprio prodotto funzionante e che stiano sperimentando l’applicazione reale.
Questo richiede più tempo e impegno rispetto al metodo concierge, ma è un modo molto efficace per verificare se si ha un prodotto o servizio desiderabile, prima di realizzarlo concretamente. Con questo approccio, si utilizza una risorsa umana per replicare ciò che la tecnologia proposta farà.
A differenza del concierge MVP in cui il potenziale cliente sa che si fa tutto “a mano”, in questo caso esso non sa che i processi sono svolti da persone invece che da software.
Se l’esperimento funziona, sarà difficile riuscire manualmente a rispondere a tutte le richieste, ma almeno si sarà compreso se il cliente è realmente interessato!
4. L’MVP Piecemeal
Con un MVP Piecemeal, si utilizzano tool e servizi già esistenti per fornire un prodotto funzionante ai potenziali clienti. In genere, si attinge a tecnologie molto utili presenti sul mercato, magari anche in forma gratuita, e si utilizzano in maniera integrata per tentare di fornire l’idea del progetto finito.
Anche se i vari strumenti sono ben distinti tra loro e quindi difficilmente integrabili, l’utilizzo di questi sistemi permetterà di sostituire la figura umana con la tecnologia, e perciò risparmiare tempo e denaro.
Un esempio concreto è Groupon: la nota piattaforma è stata validata usando WordPress per la creazione del sito e FileMaker per i coupon.
5. Crowdfunding
Un altro metodo molto interessante per validare l’idea di business è quella di lanciare una raccolta fondi sulle principali piattaforme di crowdfunding. Questo approccio consente di raccogliere fondi per creare il prodotto, testando però anche la domanda.
Il Crowdfunding è un’ottima strategia per comprendere se le persone sarebbero disposte ad acquistare il prodotto o meno. Se si rivela un successo, si raccoglierà denaro e si genererà un seguito di early adopter che potrebbero fare passaparola.
6. MVP Single Featured
Per Single Featured si intende una versione iniziale che comprende una sola funzionalità, quella principale. Spesso, infatti, è più semplice ed efficace testare solo la caratteristica essenziale del prodotto, piuttosto che tutte le funzionalità accessorie. Un MVP di questo tipo impedisce agli utenti di essere distratti da altre caratteristiche e consente di ottenere una visione molto chiara di un problema o soluzione.
Tramite questo MVP è possibile scoprire se la funzionalità chiave del prodotto ha effettivamente una richiesta di mercato e che sia davvero la soluzione al problema del target di riferimento. Se dovesse rivelarsi vincente, cioè interessante per gli utenti, si potrebbe poi pensare di aggiungere le altre funzionalità.
7. Landing Page
Utilizzata molto spesso, è uno dei metodi che può rivelarsi vincente se accompagnato anche ad una buona campagna di marketing.
Una landing page è una singola pagina web che descrive ed illustra il progetto: presenta all’interno una Call to action tramite cui gli utenti possono iscriversi ad una newsletter lasciando il loro indirizzi email, oppure compiere qualche altra azione utile nel comprendere qualcosa in più sul progetto.
Cosa non può mancare
Prima di testare il progetto di business tramite l’MVP bisogna assicurarsi di avere un team di riferimento: non ci si deve ostinare a fare tutto da soli! Un progetto di Start Up è un impegno vero e proprio, e se si desidera farcela davvero allora si avrà bisogno di un team di sviluppatori, marketers, designer grafici e soprattutto esperti in crescita del business!
La Start Up è un’azienda che necessita di sforzi e competenze tecniche precise, che non tutti possiedono. Per questo motivo chi non si appoggia a un team di professionisti in tale ambito, ha un’irrisoria possibilità di successo.
Come già mostrato QUI infatti, dai dati divulgati da CBInsights, un team non competente è il terzo motivo per cui le start up falliscono!