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WeAreNext 03/2025
Un regno fatto di finestre caotiche, menu infiniti e interfacce che sembravano enigmi da decifrare.
Lì, le persone si muovevano tra notifiche lampeggianti, icone vibranti e chat piene di suoni e animazioni, cercando di orientarsi in un mare di complessità. Ma il tempo passava, e il regno cambiava.
Non erano solo le piattaforme a trasformarsi, ma il modo in cui le persone le vivevano. Non si trattava più di imparare a usare la tecnologia, ma di lasciare che fosse la tecnologia ad adattarsi alle persone.
Oggi il digitale è diverso. Più fluido, più immediato, più intuitivo.
Le esperienze sono costruite intorno a chi le vive, non il contrario.
Non c’è più bisogno di scorciatoie segrete o trucchi nascosti per orientarsi: chi utilizza un’interfaccia deve trovare tutto in modo naturale, mentre chi le progetta deve lavorare senza sosta per rendere questa semplicità possibile.
Già, perché muoversi in un’interfaccia è piacevole solo se è progettata nel modo giusto. Se non lo è, l’esperienza diventa frustrante.
Ed è qui che design e strategia fanno la differenza. Non è solo questione di estetica, ma di performance, perché un’interfaccia intuitiva è un vero e proprio motore di conversione.
Secondo una ricerca di McKinsey, infatti, le aziende che investono nel design generano il 32% in più di ricavi e aumentano del 56% il rendimento totale.
Anche Adobe ha evidenziato come le aziende che danno priorità alla UX ottengono risultati migliori dei concorrenti del 219%.
Nel nuovo regno digitale, muoversi in un’interfaccia ben fatta è naturale. Ma quando non lo è, diventa un ostacolo più grande della sua stessa creazione.
Per questo, chi le progetta ha una sfida sempre più grande: rendere invisibile la complessità.
Ed è proprio questo il valore che portiamo avanti ogni giorno: progettare esperienze che non costringano le persone a capire come funzionano, ma che funzionino per loro.
Perché nel nuovo regno digitale, navigare non è mai stato così semplice e naturale.
Ma dietro ogni esperienza fluida, c’è un lavoro complesso.